26/lug
Daunia Land Art
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Lázaro Saavedra a Daunia Land Art 2017

Daunia Land Art è un progetto realizzato dalla società ArcheoLogica s.r.l., volto alla riscoperta dei sentieri della transumanza, in Puglia, che quest’anno si concentrerà sul Tratturo Foggia-Campolato e sul tratturello storico Campolato-Vieste che conduceva gli armenti dall’altopiano del Gargano alla cittadina costiera, nella provincia di Foggia.
Un progetto che analizza le valenze del patrimonio storico-paesaggistico di uno dei quattro Regi Tratturi del Regno Borbonico e che, per l’edizione 2017, insieme all’artista Lázaro Saavedra, invitato dal curatore e critico d’arte Giacomo Zaza, darà vita ad una doppio evento: una residenza e un intervento artistico site specific.
Dal 24 al 31 agosto 2017 si succederanno otto giorni di progettazione nei quali l’artista indagherà e dialogherà con 12 partecipanti (selezionati con una call tra giovani artisti e architetti, studenti di Accademie di Belle Arti e Università italiane e straniere), per poi intervenire lungo un percorso caratterizzato da lame, boschi e brulle pareti scoscese. In questo periodo Saavedra, insieme a Giacomo Zaza e al team di ArcheoLogica interverrà e svolgerà delle attività teoriche e pratiche attraverso strumenti ordinari e straordinari: lezioni frontali con archeologi, paesaggisti e studiosi, indagini sul campo e dialoghi con le comunità del luogo.
Nello specifico, ad una prima fase teorica d’indagini, sopralluoghi e valutazioni (24-25 agosto) seguirà una fase operativa d’intervento artistico di cinque giorni (26-30 agosto) arricchita a sua volta dal confronto con i dodici corsisti, nonché dalla loro collaborazione per l’intervento di Saavedra. L’intero ciclo si concluderà il 31 agosto con un meeting finale insieme all’artista, al curatore, all’équipe di ArcheoLogica, ai partecipanti e alla comunità del luogo.

Soffermandosi sui tracciati tratturali, il progetto Daunia Land Art 2017 intende porre attenzione sugli aspetti di una “subcultura” ancestrale nascosta all’interno del paesaggio agrario del “sistema armentizio” consentendo lo sviluppo e la visibilità delle evidenze storiche del Gargano, e favorendo in tal modo la fruizione del patrimonio naturale ad esse connesso.
Lázaro Saavedra e Giacomo Zaza, affiancati dai corsisti e dal team di ArcheoLogica, osserveranno l’ecosistema e la morfologia dell’area, incoraggiando non solo l’incremento d’impressioni e suggestioni, ma anche sostenendo uno studio archeologico, storico-economico, cartografico e paesaggistico. Analizzeranno il sentiero naturale, erboso, terroso e pietroso originariamente battuto dal passaggio e dal calpestio dei pascoli, in modo da volgere uno sguardo disinibito alle risorse materiali e culturali del territorio.
Lázaro Saavedra – insieme al curatore e ai 12 allievi – concepirà e realizzerà un intervento in relazione e conformità con i luoghi del Tratturo Foggia-Campolato. Un’opera unica e specifica che sarà fruibile nel tempo.
Ereditando la rottura linguistica, avvenuta negli anni Sessanta, nei confronti della mera “rappresentazione dei luoghi” in virtù dell’intervento nell’ambiente e della trasformazione del paesaggio mediante l’azione artistica, il progetto Daunia Land Art cavalca l’interesse ad agire direttamente nei contesti (fisici e culturali) per lasciare una impronta artistica diretta. Uscendo dai recinti precostituiti e asettici delle strutture del contemporaneo (gallerie, musei, fondazioni e centri d’arte), l’artista di Daunia Land Art agisce nelle zone entropiche del Gargano, in aree ricche di forme organiche e ataviche.
Tuttavia qui non si tratta di privilegiare un intervento simbolico monumentale o un’opera d’arte con segnali artificiali. L’artista mette in campo un’esperienza visiva in dialogo con il contesto, una esperienza d’integrazione (ambientale / performativa) che s’insinua e s’innesta nel territorio dauno.
Daunia Land Art è la “genesi di un’opera d’arte contemporanea che si basa su un rapporto fisiologico con il territorio, tenendo in mente il retaggio di pratiche artistiche contemporanee – da Joseph Beuys e Ana Mendieta a Lothar Baumgarten e Agnes Denes – che hanno apportato mutazioni all’identità culturale, sperimentato relazioni con le comunità e cooperazioni con il tessuto sociale. L’opera site specific di Saavedra per il Gargano rappresenta una sorta di new landscape atto a generare una nuova costruzione dello sguardo e un nuova presenza nel paesaggio: un’elaborazione artistica integrata che esprime e aggiunge ulteriori significati e segni culturali al patrimonio” (Giacomo Zaza).
In questo modo, il promontorio pugliese diventerà un campo d’azione. Gli artisti agiranno all’interno del suo patrimonio paesaggistico e archeologico a contatto con la rete viaria rurale e svilupperanno un’indagine su questi territori. Analizzeranno gli aspetti identitari della storia e delle comunità, e opereranno sugli stessi tracciati utilizzati dai pastori per la transumanza, ossia per trasferire con cadenza stagionale mandrie e greggi da un pascolo all’altro, in un periodo tradizionalmente compreso tra il 29 settembre (festa di San Michele) e l’8 maggio (apparizione dell’Arcangelo presso la grotta di Monte Sant’Angelo sul Gargano).
E non è un caso che tali luoghi accendano una particolare riflessione sui motivi religiosi radicati nella cultura rurale. Difatti, proprio il tratto in oggetto, scelto per l’intervento di Saavedra, si colloca a metà strada tra Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo, ovvero in un preciso segmento in cui il tratturo incrocia una delle più importanti vie della fede di epoca altomedievale e medievale – la Via Francigena – che veniva utilizzata dai pellegrini per raggiungere lo stesso Santuario di San Michele – celebre luogo di culto della cristianità occidentale e tappa fondamentale dei cammini di fede che univano idealmente Santiago di Compostela e la Terra Santa. Oggi, accanto al millenario complesso religioso dedicato all’Arcangelo guerriero si è sviluppato il moderno santuario dedicato a San Pio da Pietrelcina ed edificato su progetto di Renzo Piano a San Giovanni Rotondo, meta di centinaia di migliaia di pellegrini ogni anno.
Dunque, la molteplice natura di questi luoghi dalle valenze fortemente identitarie, può favorire una trasposizione inedita della funzione dei tratturi in un processo culturale inesplorato, quale quello dell’arte contemporanea.

L’intero progetto si avvale del patrocinio e del sostegno della Regione Puglia, Puglia Promozione e Provincia di Foggia.


Ideazione e coordinamento scientifico: ArcheoLogica srl

Direzione artistica: Giacomo Zaza

San Marco in Lamis_Photo di Alessandro Tricarico Photographer

San Marco in Lamis_Photo di Alessandro Tricarico Photographer

Daunia Land Art
Daunia Land Art
Daunia Land Art è un progetto volto alla riscoperta dei cammini della transumanza, in Puglia, che quest’anno si concentrerà sul Tratturo Foggia-Campolato e sul tratturello storico Campolato-Vieste.

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